Di quei fumetti che piacciono a me. Intanto ci vorrebbe una lunga premessa sull'acquisto di questo volume, ma in realtà si traduce con poco: una mia amica pittrice l'ha visto tra gli scaffali di una fumetteria e si è ritrovata nel titolo (che in lingua originale è decisamente più anonimo ma questa è un'altra cosa!): sì, lei lo avrebbe ucciso volentieri, ma non certo per la sua arte, ma per la sua persona. E qui sta la grandezza di questo Nick, nel saper descrivere con attenzione i caratteri quasi reali di tutte le persone famose coinvolte nel libro. Gertrude Stein, Leo Stein, Apollinaire, Braque, Alice Toklas, insomma, li ha presi tutti e li ha miscelati per bene in una storia che bene non si sa quanto sia inventata. Certo, la metafora dell'assenzio è ben facile da cogliere e lascia anche una certa inquietudine (Gaugin che vi si perde...) e uno spettro (in carne e ossa in questo caso anche se azzurrine!) che si aggira nello spirito degli autori. Credo renda anche la grandezza di Braque che è in fondo a giudicare da questo fumetto il cofondatore del cubismo e in perfetta controcorrente soprattutto ai nostri tempi, voleva dipingere e non stare a pensare alla "scena". Per il resto, il tratto così particolare (purtroppo non conosco precedenti a cui Bertozzi potrebbe essersi ispirato) e semplice (così come dice lo stesso Picasso) sono più efficaci di tante altre cose, tanti altri virtuosismi. Consigliato a chi è esigente, senza dubbio. Lo rileggerò.
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