martedì 24 marzo 2009

PER UN BLOG CHE SPAKKA (in realtà PROMETHEA vol 4)

In questi giorni ho letto un articolo di Medda che si lamenta dell'uso che fa uno sceneggiatore di fumetti del proprio blog e di come per renderlo seducente ci metta su i suoi deliri mattutini, le donnine provocanti e quant'altro. In realtà lo riprendo per farmi un po' di pubblicità anch'io.

SEEEE.

Non ho certo bisogno di dimostrare ai pochi che leggono questo discreto blog senza donnine (oddio un paio di foto anche io ce l'ho messe! ahah!) che io non sono come loro: sono peggio. LOL. Io sono in certa dell'Illuminazione,o Santità se vi viene più semplice, e quella con un blog non la raggiungo mica!TZE'! MAGARI!

A dirla tutta la riflessione che mi ha fatto scaturare Medda è che lo sceneggiatore di fumetti non è un personaggio pubblico, non è uno famoso nè altro, lavora nell'ombra ed ha la faccia da nerd, ma naturalmente questo stato di cose lo infastidisce. Lui, lo sceneggiatore, vorrebbe essere come uno dei suoi eroi. O meglio vorrebbero essere come le rockstar a bere del wisky... va bè... e nell'atteggiamento e nelle pose che assumere nelle foto i dubbi fanno una brutta fine.

Non so per Medda ma Recchioni (il destinatario dell'attacco i Medda, proprietario del suo blog) dice di essere un musicista e che il suo atteggiamento da eroe viene da là.
Io proprio non capisco. Il mio passato da rockettara e da musicista incompresa mi ha insegnato a non badare a questa sindrome. La fama è una brutta bestia e poi... invece di preoccuparsi di restare eterni con la fama che rimbalzano i fan perchè non riflettere sul fatto che Alan Moore, personaggio di per sè, tutta sta fama gli dà pure fastidio? altrimenti non mi spegherei certi atteggiamenti che rimandano all'isolamento.

Forse è l'unico sceneggiatore di fumetti che è diventato famoso, ma ha molto poco di una, ecco, rockstar, molto più di qualche santone indiano, magari un po' più stravagante.
Ecco, prendiamo ad esempio lui, pensiamo a fare fumetti straordinari nel vero senso della parola, invece di vantarcene stupidamente.
Ah, giusto, io non ho questo problema. vabè, era un discorso in generale. Infondo scrivere bei fumetti è anche un po' illuminarsi!

Ad ogni modo ho appena finito di leggere Promethea volume 4. Le aspettative non sono mai tradite e soprattutto il Genio riesce a fregarci usando le supereroine (ciò che piace tanto agli americani) infilandoci quanto di mistico ed esoterico ci possa essere al mondo, sfruttando quanta più tecnica e abilità possiede e creando una storia che tiene agganciati neanche se si stesse parlano di cose terrene.

Io vorrei scrivere una storia così: di filosofia orientale ne so abbastanza e tra I Ching e Tarocchi riuscirei a far tornare i conti in questa cosmologia tutta mia. C'è solo un problema, anzi due:
la materia è ostica e il risultato potrebbe essere noioso per chi legge.
Per questo c'è ancora molto a imparare, perciò imparo. Anche se rifletto sulla sindrome da star. E' per via dell'illuminazione, perchè voglio soltanto essere migliore.

P.S. A scanso di equivoci questo blog serve più a me: è più un misto di diario di cosa vedo, leggo e sento, perchè poi dopo un po' tendo a dimenticare. Fa figo però tenerlo online, fa figo tenerne uno.

P.P.S. Altro scanso di equivoci: un altro sceneggiatore che mi ricorda Moore e che come lui la fama gli è arrivata non certo per un atteggiamento da rockstar è Tiziano Sclavi, peccato sia italiano. Sarebbe stato sicuramente più famoso. O anche meno.

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