E' infondo al cuore. Il Dolore e il Mostro. Ed il cuore è un Labirinto, le pareti trasudano di dolore mentre il mostro è in attesa di vittime sacrificali per divorarle e rigenerale come la fame.
Io sono il guardiano, mi perderei come te, Arianna, ma devo far entrare le vittime, sono qui per questo, e sembrano più incantate dalle Sirene di Ulisse che dall'essere state da me scelte e camminano attraverso gli ostacoli ignare di cosa l'attende.
Il Minotauro, lì al centro, loro non lo riconoscono, quasi mai. Così toro e così umano che è difficile distinguere cosa sia. Troppo tardi per non accorgersi che le sta per sbranare vive.
Arianna, ma se tu dovessi riconoscerlo, prima di giungere al tuo destino, forse piangeresti come piango io davanti a questo massacro? Ce la faresti ancora a fuggire ammesso che tu sia disposta a farlo?
E che colpa ha il Minotauro di essere il mostro che è? E che colpa ne hai tu di essere una sua vittima?
Posso solo rammaricarmi di averti fatta entrare. Avrei dovuto mandarti via.
Sto aspettando anch'io Teseo, anzi ti dirò, non vedo l'ora che arrivi.
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