lunedì 26 agosto 2013

MIEI LIBRI PER L'ESTATE (Vinge, Bulgakov, Yogananda, Woolf e altri )


Avevo fatto un progetto abbastanza ambizioso di lettura per questa estate che sta per finire. Oltre, finalmente, ad aver letto alcune serie di fumetti che fino a quel momento non ero riuscita a leggere ( brevemente: Echo, Ian, Lo Sparviero, Voyager, Durango, Eroi e Battaglie, Caino),  mi sono cimentata con il secondo volume di Trono di Spade (per cui primo o poi scriverò un post a parte, come è giusto che sia).
Sui fumetti il giudizio è sempre stato positivo, anche perché quasi tutti sono pubblicazioni straniere tradotte in italiano, con un formato che non rende giustizia ai disegni ma sicuramente al portafoglio.




Ho letto Universo Incostante di Vernon Vinge. Acquistato 7 anni fa, finalmente mi ero riproposta di leggerlo, perché se no non l'avrei letto più. Avendo già letto un suo libro e trovandolo non così male come diceva la critica, questo libro mi ha fatto l'effetto contrario. Non l'ho trovato eccezionale. Non che mi sia dispiaciuto ma ad un certo punto l'ho trovato prolisso e non sempre interessante. Però ci sono cose piuttosto nuove o poco sfruttate almeno per le mie letture e quindi tutto sommato sono contenta di averlo finalmente letto. Poi, come sempre, sarà il tempo a decidere, perché quello che sembra non averti colpito ora invece si sedimenta e torna alla mente in momenti altri. Così si capisce la grandezza di un libro e l'effetto che mi ha fatto "La fine dell'arcobaleno" di cui ho sicuramente recensito con un post in questo blog. 







Altro libro, tra gli obiettivi di questa estate, è Il Maestro e Margherita di M. Bulgakov.
Certo, tutt'altra faccenda, perché i russi sanno come si scrive e lui non è da me dei grandi. Un alone di mistero ( e di persecuzione)  aleggia intorno a questo libro che mi ha presa più di quanto pensassi, forse perché la storia di Ponzio Pilato mi serviva e mi è interessata moltissimo nel complesso. Anche il resto, ovviamente, dove il delirio della pazzia fa fare molte cose.





Non una lettura qualsiasi è stata quella dell'autobiografia di Yogananda, che mi era stato tra l'altro regalato forse 10 anni fa. Ma se è vero che un libro bisogna leggerlo quando lo si sente, mai come in questo caso se ne ha conferma. Ho avuto molti stimoli da questo testo, ho riflettuto su cose facendo un passo in più rispetto a quanto avevo già fatto. Ne avevo bisogno e devo dire che sento la necessità di proseguire per questa strada. Sono rimasta shockata fortemente da un capitolo che rileva qualcosa di "oltre l'invisibile" e in un certo senso potrebbe anche tranquillizzare certe riflessioni. Sicuramente trarrò ispirazione in altro senso, intendo fumettisticamente da questo mondo che viene descritto e ne farò non so che fumetto e per quale casa editrice. Ad ogni modo è stata una lettura importante. Fosse anche solo dal punto di vista documentaristico, culturale, antropologico. L'Occidente è sicuramente povero di queste cose e invece noi abbiamo bisogno di sapere che esiste un altro modo di vivere, diverso dal nostro. 


Infine questo libro iniziato a maggio l'ho terminato a settembre inoltrato. Diaro di una scrittrice è l'opera curata dal Leonard Woolf dei dario di Virginia Woolf. Ogni pagina di diario è un'immersione speciale nella mente e sensibilità di un'autrice che non credo abbia molti con cui essere paragonata. Sia perché le scrittrici donne sono tuttora poche, e anche se avessi perso il conto e ce ne fossero più degli uomini, una cosa non è facile da trovare. Cosciente di aver letto poche ma essenziali cosa della sua produzione, questo diario ha la bellezza di essere scritta con semplicità e immediatezza che non è possibile trovare nei suoi lavori. Perché, e dal diario si capisce benissimo, ci tornava mille e mille volte, spendendo più tempo  nel revisionarle che nello scriverli. A questo punto tocca leggere (e rileggere) tutto il resto di lei. 

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