
Mai posto il problema se questo film avrebbe potuto rivoluzionare la mia visione della fantascienza. Dal punto di vista della trama in realtà non è che sconvolga più di tanto, anche se il tutto nell'insieme non fa una piega. Quel che invece incuriosisce sono piccole rivoluzioni che ci girano attorno. Intanto il quinto elemento è una donna, ha il DNA perfetto e questo infastidirebbe qualunque maschilista. Non così scontato come si crede, no? Poi l'ambientazione richiama a mio avviso la parte più solare di Philip K Dick (ci sono sempre cinesi che hanno il ristorantino mobile da cui rifocillarsi) insieme alcuni oggetti tecnologici. La pioggia e il buio perenne vengono in parte sostituiti ma quello è sempre un mondo possibili, che si costruisce sul nostro attuale e non da qualche altra parte. C'è poi la comicità, a tratti demenziale, a tratti soltanto ironica che aiuta nella leggerezza del film non poco. Poi ci sono i personaggi, il prete e una fede più vecchia di quelle a noi conosciute, e il cattivo un po' dandy del futuro che nel grottesco vede più fascino che in un normale terrestre. Sicuramente non mi sbaglio a riconoscere Gary Oldman (completamente diverso dal protagonista di Dracula). Infine altri due personaggi come Bruce Willis (che in fatto di fantascienza se la cava sempre abbastanza bene, o almeno per l'Esercito delle 12 Scimmie di sicuro) che trovo ben caratterizzato, un po leggero, un po' ferito e amareggiato, come lo potrebbe essere uno dei personaggi di Dick (divorziato anche lui almeno due volte se non mi sbaglio) ma con toni leggeri, nonostante serva a nascondere l'amarezza. Infine il quinto elemento, interpretato benissimo, nella confusione ambientale e linguistica in cui viene catapultata. Molto divertente anche la scelta della musica, alcune in stile arabo (nostro contemporaneo) e altre che ricordano ancora una volta Blade Runner.
Il finale? Beh, sì sa, abbiamo sempre bisogno che vada tutto al meglio e anche un po' scontato.
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