martedì 28 luglio 2009

IL QUINTO ELEMENTO (1997)


Mai posto il problema se questo film avrebbe potuto rivoluzionare la mia visione della fantascienza. Dal punto di vista della trama in realtà non è che sconvolga più di tanto, anche se il tutto nell'insieme non fa una piega. Quel che invece incuriosisce sono piccole rivoluzioni che ci girano attorno. Intanto il quinto elemento è una donna, ha il DNA perfetto e questo infastidirebbe qualunque maschilista. Non così scontato come si crede, no? Poi l'ambientazione richiama a mio avviso la parte più solare di Philip K Dick (ci sono sempre cinesi che hanno il ristorantino mobile da cui rifocillarsi) insieme alcuni oggetti tecnologici. La pioggia e il buio perenne vengono in parte sostituiti ma quello è sempre un mondo possibili, che si costruisce sul nostro attuale e non da qualche altra parte. C'è poi la comicità, a tratti demenziale, a tratti soltanto ironica che aiuta nella leggerezza del film non poco. Poi ci sono i personaggi, il prete e una fede più vecchia di quelle a noi conosciute, e il cattivo un po' dandy del futuro che nel grottesco vede più fascino che in un normale terrestre. Sicuramente non mi sbaglio a riconoscere Gary Oldman (completamente diverso dal protagonista di Dracula). Infine altri due personaggi come Bruce Willis (che in fatto di fantascienza se la cava sempre abbastanza bene, o almeno per l'Esercito delle 12 Scimmie di sicuro) che trovo ben caratterizzato, un po leggero, un po' ferito e amareggiato, come lo potrebbe essere uno dei personaggi di Dick (divorziato anche lui almeno due volte se non mi sbaglio) ma con toni leggeri, nonostante serva a nascondere l'amarezza. Infine il quinto elemento, interpretato benissimo, nella confusione ambientale e linguistica in cui viene catapultata. Molto divertente anche la scelta della musica, alcune in stile arabo (nostro contemporaneo) e altre che ricordano ancora una volta Blade Runner.

Il finale? Beh, sì sa, abbiamo sempre bisogno che vada tutto al meglio e anche un po' scontato.

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