domenica 19 luglio 2009

EMOZIONI DELUSIONI CONSAPEVOLEZZA

Stamattina Sophie è tornata a casa. E' stata l'esperienza di ogni zia e di ogni nipote, ma io non sono una zia qualunque e mia nipote non è una bambina qualunque. Sicuramente mia sorella è una persona che di bambini da accudire ne sa abbastanza e così si è prodigata nel darle subito i codici di riconoscimento, ma Sophie ha una memoria incredibile, una capacità di osservazione al di fuori della norma (forse neanche bambini a 5 anni noterebbero tutti questi particolari) e ha già un suo equilibrio: capisce fino a che punto può rompere e farsi prendere dalla sue ossessioni infantili. Ad ogni modo tutto il senso della vita, dei nostri sforzi e di tutto quello che si vuole si concentra su questi esseri piccolissimi. Tutto ha ragione di esistere, pur non credendo in Dio, in questo compito legato alla sopravvivenza. Sono cambiata, migliorata di sicuro. Le mie percezioni si fanno più sottili, la mia capacità di emozionarmi, educata da Sophie, si è sciolta e a grandi delusioni si affiancano grandi emozioni.

Le delusioni. Sono stata un anno a coltivare una pianta. Una pianta di cui ho aspettato i fiori. Quel che ne è venuto fuori è stato un pessimo investimento. Dopo tutte queste cure avrebbe dovuto cominciare ad uscire dal suo vaso e prendere a camminare, farmi le feste quando tornavo a casa. Invece mi ha nascosto che fiori non ne poteva dare e che di tutte le cose di cui mi ha raccontato forse metà erano esagerate e l'altra un sano egoismo che evidentemente fa parte della sua specie di pianta. Perchè non me lo ha detto? Perchè ha pensato che io non potessi custodire il suo segreto? Perchè ha pensato che dicendomi la verità io ne avrei potuto trarre un qualche vantaggio (quando era piuttosto evidente che io non ci avrei guadagnato niente)?

Le piante non accettano paragoni. Ma come faccio io a non farne? Ho coltivato un'altra pianta in questi tre mesi. Tutte le piante pagano per le piante coltivate prima, mi ferisce pensare che io sia stata così poco giardiniere, ma questa pianta che qualcuno mi ha venduto come l'altra invece mostrava timidamente i fiori mentre mostrandoli li nascondeva e nascondendoli capivo che le piante ciarliere non hanno niente da dire, quelle che non parlano invece hanno da difendere un mondo interiore e si accertano di finire nella mani di un pollice verde. Quest'ultima pianta ha così tanta fiducia in me che io non sono in questo momento in grado di valutare: mi segue, aspetta il mio giudizio e soprattutto chiede le mie cure. Solo a volte mostra un po' di sana gelosia verso l'altra pianta (forse sua unica ma non degna rivale), pur sapendo che il mio giardino è grande e che profilera di vegetazione e che il mio compito è di prendermi cura di tutte le sue parti. Partirò e quando lo farò potrò portare una sola pianta. Sarà questa più piccola a venire con me, perchè lo ha scelto lei senza che io le dicessi niente.

Emozioni. La più forte insieme a Sophie (e la piccola pianta) è stato imparare i rudimenti della lingua italiana dei segni (LIS). Ho sempre voluto conoscerla e penso che personalmente questo sarà solo l'inizio.

Consapevolezza. Il mio cammino spirituale progredisce. Si sono affinate altre capacità extrasensoriali. Devo farne buon uso. Educare i giovani terrestri alla vita e al nostro attuale grado di civiltà (e a quello futuro) potrebbe essere un modo.

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