venerdì 13 febbraio 2009

PUZZLE

Scrivo e so che non puoi sentirmi. E' una fortuna, mi rende tranquilla, e non perchè mi senta così fragile, da negarti i pezzi del puzzle del Cuore, tra mille tasselli sparsi alla rinfusa su un ripiano in vetro. Sospesione, è questo quello che sento. Dovrei rileggermi per ricordarmi se era così anche prima, se il ripiano di vetro è sempre stato di media altezza, che non è "a terra", nè può "portare più in su", per vecchie abitudini o nuove scoperte. Non è solo lo spazio, è anche il tempo. Sfuggono promesse a mezza voce, a cui mi avevi abituata a non credere, promesse che vanno avanti nel tempo per vedersi realizzare, per vedere se sai ancora dire così tante bugie, adorabili quanto le mie verità. Cosa cerchi? Cosa vuoi ancora? Forse niente, forse ci avrai ripensato, forse i tasselli del puzzle erano tanto proibiti e bruciavano così bene nelle tue mani che ora un po' fa rabbia che te li abbia soffiati via così. Fosse solo questo, non capirei perchè fai tutte le cose che avrei voluto che facessi un tempo, scegli quello che avrei scelto io, segui la scia che ho lasciato io che rifarei tuttora, quasi a rivivere un ricordo fortissimo che devo averti lasciato, a mia insaputa e forse anche alla tua. E l'esigenza di dirmelo, è soltanto una mia impressione? Già, ma a cosa serve pensarci ora? Io che cerco una spiegazione a tutto non ho il tempo di farmi domande: se hai un qualche motivo, ancora un qualche senso, qualche contorta missione, e se ce l'ho io, ora che i pezzi mostrano la loro figura e non il dorso, dove credi ci possano portare? Pur avendo la figura, non conosci ancora abbastanza. Io invecchio, tu diventi grande.

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