LA COSA VENUTA DA UN ALTRO MONDO (1951)

Basta con i film. Tanto non riesco a seguirli se durano più di 50 minuti. Non è colpa della scelta dei film, sono io che mi distraggo. Non mi lascio prendere dalla storia. Eppure questa doveva essere un cult movie di sf per eccellenza (così recitava il mio dizionario che però è andato perduto per casa... chissà che fine ha fatto! GRRR!) ma a me non ha preso molto. I personaggi non ho avuto modo di sentirli caratterizzati e mi è sembrato anche un po' lunghetto. Tanto era chiaro già dall'inizio che avrebbero ucciso il mostro in qualche maniera geniale. Però alcune battute divertenti le ho colte per il verso giusto e il rapporto segretaria-capitano mi pare che, nonostante la scontatezza, non fosse poi tanto male. Qualche disincanto rispetto agli ufo che ho apprezzato nelle battute dei coinvolti e naturalmente l'ambientazione non poteva lasciarmi indifferente. Io e i ghiacci, una cosa sola.

Cos'altro dire? Che questi sono tempi di carestia. Bisogna fare più economia. Penso sopravviverò. Nei periodi di magra, s'impara a vivere con poco, si elimina il superfluo e si dà valore a ciò che si ha e che magari fino a quel momento non avevano avuto il giusto peso. Si può. Infondo se fossi stata un maestro indiano (come alcune volte ho l'impressione di essere stata per davvero) avrei vissuto di ciotole di riso e petali di fiori, gentilmente offerti dai fedeli del villaggio. Però una connessione internet non me la deve togliere nessuno. Diciamo anche che, senza di quella, non riesco a vivere. Era imprevedibile come cosa nella mia vita passata, ahah, ed è proprio chiaro che sono schiava dei tempi moderni. E va bene, non si è perfetti nemmeno da ex - maestri indiani.