mercoledì 10 settembre 2008

IL GIORNO IN CUI

C'è il giorno in cui devi imparare a perdere. E c'è il giorno in cui devi imparare a riscattarti.

L'umiltà è una bella cosa, ma poi certi strani buoni consigli servono perchè vi si opponga con i propri mezzi, le proprie esperienze e le speranze.

E' ancora un sogno che inseguo e dà un senso ad ogni agire.

La verità è che non mi prenderanno mai, io sono sfuggente proprio nel momento in cui credono di catturarmi. Non ho classificazioni, nè le desidero, nè le accetto.
Non da chi prima non ha guardato dentro la mia anima, simile ad uno specchio d'acqua, in cui bisogna fondersi per poter aprire gli occhi e poterci vedere qualcosa.

Ora sento il riscatto, dopo aver riflettuto, sul bene e male, sui ruoli e sulle emancipazioni. Credo che non sono arrivata, non ho visto ancora la fine di cosa devo fare. A parte cercare. Fondermi con il mondo, stavolta.

Penso che prenderò sul serio la faccenda del "poeta vate", del "profeta cantante". Passerà ancora del tempo, arricchirò i pensieri e le esperienze, e sarò sempre con un piede fuori dal mondo, prendendomi il meno possibile sul serio.

Ora però è il tempo del riscatto, di dimostrare quante stupidaggini hai detto in mezz'ora di tempo. Sarà il mio obiettivo nei prossimi mille anni.

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