venerdì 8 agosto 2008

IL VECCHIO E IL NUOVO

Nel momento in cui scrivo sono successi due piccoli disastri. Il primo potrebbe sembrare abbastanza catastrofico, ma ormai ho imparato che le cose di cui preoccuparsi veramente sono davvero poche e che invece a lavorarci su, a renderle catastrofiche appunto, è solo la nostra meravigliosa mente. Che però bisogna tenere a freno, già. Il primo disastro consiste nell'aver visto esalare l'ultimo microchip al mio povero pc portatile che bene o male ha fatto il suo dovere anche se andare su e giù per l'Italia alle volte non mi è stato sempre troppo facile. Ho acquistato un pc nuovo e non a fatica. Il secondo piccolo disastro è che, tra le tante, tre film importanti che avevo appena cominciato a vedere, tra cui Testuo (con una colonna sonora da paura.. ma non ha vinto nulla?) e L'uomo che visse nel futuro sono andati perduti. Va bene, me ne sono fatta una ragione.

Intanto ho fatto in tempo a vedere Dott. Cyclops (1940). L'ho trovato un po' lungo ma non per questo poco interessante. Anzi. E Ciclope non sta al perchè il dottore è quasi orbo, ma al perchè sfida, come i Ciclopi, Zeus o Dio o chi vi pare, con le dovute conseguenze del gesto. E' interessante come la grandezza e la sfida agli dei di questo dottore cadano miseramente sui limiti umani, cioè questa ciecità, che ridimensiona il nostro delirio di onnipotenza. E comunque il personaggio del dottore è troppo ben caratterizzato, ho come il sospetto che lo ributterò dentro qualche storia, lui calvo, vestito a safari e gli occhiali.

L'altro film, molto più recente, è di produzione francese ed è Thomas in love (anche se il titolo originale è naturalmente Thomas est amoureux). E'vero, bastano pochi elementi per scrivere il soggetto di un buon film di fantascienza dei nostri tempi, sono cose che vediamo attorno a noi, l'agorafobia, il cybersex, i videofoni, basta esasperare un po' tutto ed ecco qualcosa di intelligente da vedere. L'aria che si respira durante la visione è questa esasperazione, ma anche questo vortice della tecnologia che ci permette di comunicare, pur non uscendo dal nostro guscio. A salvare Thomas è l'amore, ma prima deve svenire. E il finale veramente non si sa qual è, ma sarà andato bene. Splendide le videopoesie. Sicuramente non sono state inventate per l'occasione, il curioso genere voglio dire, ma devo dire che mi hanno suscitato delle immagini grandiose. Cosa sarà? Arte contemporanea? Bello.

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