giovedì 7 febbraio 2008

PRATICAMENTE INNOCUO

..anzi innocua. Era l'ultimo della saga e l'ho terminato. L'ho cominciato lentamente, capendoci molto poco. Gli altri 4 li ho letti un po' di tempo fa e forse mi ha fregato questo. A metà libro comincia a decollare (durante l'atterraggio dell'astronave di Trillian e Casuality per giunta!). Lì mi ha preso davvero, finchè non sono arrivata alla fine. Sì, proprio alla fine, quella che dovrebbe dare un senso a tutto l'universo creato. Ed io non l'ho capito. Il senso. L'ho riletto un paio di volte e quindi è chiaro che sto perdendo punti o che non ricordo davvero cosa è successo negli altri volumi. Volevo indagare un po', cercando qualche articolo, ma alla fine mi manca il tempo. Se qualcuno passa di qui, con la proprio astronave, si fermi per spiegarmi cosa è successo e cosa mi sono persa. Naturalmente può posteggiare nello spazioporto n. 42.


p.s. ho però capito che anche io sono praticamente innocua.

4 commenti:

Angelo Frascella ha detto...

Presente!

Quali sono i dubbi?

(ammesso che mi ricordi le risposte?)

Angelo Frascella ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Daniela Zac ha detto...

il Salmone del Dubbio? semplicemente esiste una conclusione? La conclusione è una chiusura a tutto il ciclo? La chiusura chiude il cerchio temporale?

Angelo Frascella ha detto...

Il Salmone del dubbio non c'entra : è l'inizio di un romanzo (molto) incompiuto che sarebbe stato il terzo del ciclo di Dirk Gently (in Italia è stato pubblicato solo il primo e non credo al momento si riesca nemmeno a trovare in libreria) più alcuni saggi e articoli di Douglas ed un breve racconto su Zaphod che però non aggiunge nulla alla fine della saga.

La saga finisce così con la chiusura del ciclo temporale (in una mail di un pò di tempo fa ti avevo avvertito dell'amarezza con cui ti lasciava PI e che era meglio far finta il ciclo si chiudesse col quinto libro :)

In ogni caso i conti tornano : gli elementi con cui chiude il ciclo sono sparpagliati per i precedenti romanzi :

- il vaso che cade assieme alla balena nel primo romanzo pensando "Oh, no un'altra volta",

- l'essere che Arthur incontra e che lo accusa di essere sempre la causa della sua morte ogni volta che lo rincontra nelle sue numerose reincarnazioni (una di aueste era l'incarnazione nel vaso di petunie) e fra queste cita quella del finale di PI e che non è ancora avvenuta

- la sicurezza di Arthur di non poter morire perchè sa che dovrà prima vedere quel momento descritto dall'essere nella caverna...

Tutto torna. Però torna amarissimo :(
In ogni caso da qualche parte ho letto che Adams scrisse quel libro in un momento di particolare pessimismo per delle cose che stavano accadendo (e tra l'altro anche "costretto" dal suo editore a cui l'aveva promesso in cambio della pubblicazione un sul libro a tema ecologico "The last chance to see..." a cui Adams teneva molto)

In quella sede diceva che se avesse scritto il quinto romanzo in un altro momento certamente non gli avrebbe dato un finale così triste.

Chissà se fosse vissuto più a lungo magari avrebbe ripreso la serie...

ciao