martedì 9 ottobre 2007

IL DELIRIO DELLE MADRI

E DELLE ZIE.

Non può essere altrimenti. Fuori dal Nido che si ostinano a chiamarlo e indicarlo come Nursery, il tempo sembra inutile. E passa anche veloce. Se non passa veloce lo fai correre tu. Poi ti metti lì, davanti a quella vetrata, dopo che la baranda di gente si è finalmente calmata e osservi. Ogni particolare. Il sonno, lo sbadiglio, il pianto accanito perchè cerca sua madre e smette empaticamente quando la sente arrivare, il sorriso, il pensiero che fugge e che vorresti inseguire.

A che cosa pensi? Dimmelo. Io penso a tutte le cose che devo imparare mentre mi sento più piccola di te. Sei più forte tu, anche se mentri ti muovi a scatti mi sembri di cristallo. Penso a tutto quello che ho imparato e che ti voglio raccontare. So anche scrivere delle canzoncine, volendo. Penso a quanto tempo è passato prima che tu arrivassi, quante cose insignificanti sono successe, a quante stupide persone ho dato importanti prima di te. E gli affanni, gli inutili affanni che ancora ricordo e che non c'è motivo di ricordare.

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