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giovedì 12 novembre 2015

FRATTURE E FILM DI FANTASCIENZA

Rompersi una caviglia ha pochi vantaggi ma almeno quella della lettura e della visione di film (tutti prestati) indubbiamente ce l'ha.




SNOWPIERCER. Meglio il fumetto, intanto. Poi non male ma non esaltante. Mi aspettavo di più, ma forse prendendolo come film a sé senza pensare al fumetto, varrà di più. Devo pensarci.
Giudizio personale:
6/10










INCEPTION. Non male nemmeno questa idea, ma qualcosa me l'ha reso antipatico. Forse colpa di Di Caprio che non sopporto tanto. O forse è un po' la storia sentimentale come sottotrama che mi ha angosciata un po'.
Giudizio personale:
7/10



LOOPER. Buon film. Mi è piaciuta l'idea alla base che va tra il pulp e la fantascienza e come sempre si impreziosisce con la presenza di Bruce Willis.
Giudizio Personale:
8/10







OBLIVION. Nonostante la mia consacrata antipatica per Tom Cruise alcuni suoi film di fantascienza sono memorabili (non parlo cerco di Guerra dei Mondi, ma di Minority Report) e questo è il più bello che abbia visto di lui finora. Mi è rimasta anche una specie di scia e di ispirazione profonda.
Giudizio personale:
10/10




INTERSTELLAR. A prima vista quello più fantascentificamente plausibile e per questo lo segnalo come una nota di merito. Per il resto è un film strano ma da non perdere.
Giudizio personale:
9/10




SOURCE CODE. Non so se questo film è stato pubblicizzato abbastanza o se me lo sono perso io, ma molto bello. I momenti drammatici sono sottili ma veramente dolorosi, probabilmente l'unico che non calca la mano e ci riesce uguale. Un lento nella parte centrale.

Giudizio personale:
8/10



mercoledì 20 novembre 2013

Mel Gibson's APOCALYPTO (2006)

Per puro caso mi sono ricordata di questo film. Mentre ero a scuola e si parlava dei Maya. Forse è la prima volta che ascoltare una lezione di storia (o di qualsiasi altra cosa) ha avuto tanta forza persuasiva. Ho recuperato il film alla meno peggio e l'ho guardato a tappe. Ero forse intimorita dalla fama di Gibson sulla maniera sua di mostrare sempre troppo sangue, ma mai come questa volta, il sangue (che nella cultura maya simboleggia la vita e il sacrificio da compiere) non è stato versato inutilmente. Doveva rendere il rituale quanto più verosimile possibile. Nemmeno la crudeltà verso gli schiavi mi ha spaventata, non era così? Sicuramente verosimile. La parte fantastica ha poi stimolato molto la mia creatività e così mi sto documentando. Il protagonista "Zampa di Giaguaro" mi ha colpita molto, nel senso che ha l'aria di essere l'eroe e di quelli veri ma anche selvaggi, primordiali. La sua affermazione, quella di essere chi è, di appartenere a quel luogo, come lo era suo padre, e come lo sarà suo figlio, mi ha riportata all'essenza primordiale, alla natura di tutte le cose. Siamo il posto in cui viviamo, ecco perché questo forse senso di non appartenere a nulla ed essere più fragili. Se poi dalla documentazione si arriverà a qualcosa di concento non si può certo dire adesso. Il lavoro è lungo e faticosa, ma saprà ripagarmi come sempre. 

domenica 7 luglio 2013

FROM COMICS TO MOVIES

Accorgersi di non dedicare più lo stesso tempo è un gran dispiacere. Parlo del tempo che dedico a fare la mia considerazione di quello che guardo (e in parte anche quello che leggo, ma siccome richiede un tempo infinito, il leggere, allora spendo due minuti in più). Mi sfuggono cose che ho visto e che invece meritavano qualche parola in più, così che nel futuro prossimo ricordando qualche sprazzo o non ricordando affatto ma leggendo at random qualcosa su questo blog, possa riaffiorare qualcosa. Forse l'uso del blog è ormai soppiantato dai social network più in voga, forse dalle necessità di dire tutto in poche ed esigue parole, forse da qualcos'altro che mi sfugge. 

Con questa premessa, magari lunga e noiosa, faccio una considerazione degli ultimi film tratti dai fumetti che ho visto, di quelli che vanno a vedere tutti e che ti chiedi, ma l'originale? Parto dall'ultimo per arrivare al primo? 


IRON MAN 1 - L'ho trovato ben costruito e credibile. L'aver calato il tutto ai nostri tempi, con la guerra in Afganistan, mi è sembrato un punto di forza non da poco. Antipatico a dir la verità che il protagonista sia ricco e famoso, ma si sa che gli autori vorrebbero essere quello che decidono per i loro personaggi. E io? Ci devo pensare. Intanto io sono una donna e questo cambia un mucchio di cose. 

IRON MAN 2 - Lento, la parte iniziale noiosa. Che vi devo dire? Non mi è piaciuto. 






LANTERNA VERDE - il film conclude con l'idea di proseguire con un seguito. Probabilmente tutti questi supereroi rivisitati hanno come obiettivo il rilancio delle testate di fumetti a cui appartengono. Usando effetti speciali e mazzate a più non posso, riescono anche a fare incassi al botteghino sperati, oltre che riportare in auge il supereroe. Personalmente mai letto un suo fumetto, nemmeno quello di Iron Man, ma il film mi ha incuriosita molto. Opera titanica quella di recuperare gli arrestati e verificare quando del film ci sia nei fumetti e nemmeno ho intenzione di farlo (sono una pessima collezionista e mai mi sognerei di esserlo!). Ad ogni modo cosa mi è piaciuto del film? Alcune cose sono volutamente drammatiche, pensate lì lì per farti piangere, poi però due concetti restano fermi: cosa permea l'Universo? La Volontà! Cosa impedisce all'essere umano di raggiungere i suoi obiettivi? A parte il dubbio, la Paura. paura di non riuscire, tanto per capirmi. Scontato? No, basta crederci davvero. Poi ovviamente, tutti quei mondi, tutti quei viaggi, tutte quelle creature, per me sono il top! Indubbiamente!


MAN OF STEEL, cioè SUPERMAN - Per quanto sia difficile non pensare alle vecchie produzioni, questo film hai i vantaggi di spiegare i poteri di Clark con la motivazione gravitazionale (semplice ma efficace) che per altro non gli ha permesso una vita facile da fanciullo (respirare a fatica, doveva ancora imparare ad adattarsi). Altro elemento di forza è rendere credibile l'esistenza difficile di un ragazzo diverso dagli altri, questo senza pensare ai poteri, ma dal suo lato più umano. Molto bella i sentimenti che provano i suoi genitori naturali, e non meno commovente e non poco i discorsi con i suoi genitori adottivi. Chiunque abbia scritto quei dialoghi ha saputo rendere tantissimo questa situazione (che ovviamente non era mai stata trattata così finora). Infine, quasi non ce ne frega nulla che fosse come d'acciao, che Lois si ritrova sempre saltata dal nostro eroe e soprattutto potesse scazzottarsi così tanto. Parte noiosissima e inutile, ma forse queste cose fanno vendere? Secondo me sempre in positivo è la descrizione di Kripton, molto spesso accennata appena e che qui invece prende una buona parte iniziale. L'ambientazione, gli effetti incredibile, avevano bisogno della tecnologia moderna e in questo caso, sì, l'abbiamo saputa usare a buon fine. Infine, sono molto contenta di aver visto questo film in lingua. Assaporato meglio.


THOR - In rilievo, quanto è difficile essere il secondo fratello e per giunta adottivo, quanto sia complicato il rapporto padre figlio, che disgraziati mettiamo al mondo, se poi devono combinare prima dei danni per prendere coscienza. A parte questo, il tuffo nel mondo di Odino, Asgard e letteratura norrena, è sempre un bel piacere, anche perché ne conosco troppo poco. Divertente, alla fin dei conti. 

Chi manca della lista? In uscita è previsto Capitan America. Gli altri, quelli con tutti i personaggi a gruppo, mi fanno venire un po' d'ansia l'ammetto. 

martedì 18 settembre 2012

JODOROWSKY


Questo post si aggiornerà di volta in volta. L'argomento è Jodorowsky, lui, la sua psicomagia ma anche tutta la sua produzione artistica, che conta fumetti, film e libri, nonchè lettura di tarocchi. Ecclettico è dir poco, su questo non abbiamo molti dubbi.

Cominciamo con "Psicomagia". Nel volume da me letto ci sono anche altre due interviste che in un certo senso appesantiscono il discorso fatto in precedenza da Jodorowsky con il suo intervistatore. Ci viene spiegata abbastanza bene cos'è la psicomagia che a prescindere dalla produzione letteraria fa molto pensare. Di sicuro lui strutta le immagini che capta anche per scrivere (e lo dice ma non abbastanza da rendersene conto per davvero!) ma è molto interessante come abbia intuito con estrema lucidità la diversità del linguaggio dell'inconscio dal nostro. L'incoscio manda i suoi segnali (e qua non ci piove), facciamo un caos tremendo per poter poterlo interpretare, ma difficilmente ci ricordiamo di tradurre tutti i gesti che facciamo per vincere il nostro trauma (parliamo di gag o impasse psichici che ci rendono la vita molto complicata) in un linguaggio che l'incoscio possa capire quando in noi sta evolvendo, quando noi vogliamo guarire. Molto interessante (e anche un po' da mandare in crisi) è la sua visione della religione o meglio ancora della spiritualità: nulla. Lui dice che la cosa importante è  la salute, salute psicofisica naturalmente. Dobbiamo vivere bene e la religione è un modo per ingabbiarci ma noi non abbiamo certezze di quello che la religione ci dice (qualsiasi religione: fa l'esempio del ciclo della rinascita ma afferma che lui non sa se sia vero, se esiste e non c'è modo di dimostrarlo e quindi perchè affidarsi a qualcosa che non si sa se esiste o meno?). Insomma, alla fine ci costruiamo molte cose per cercare di stare bene ma forse alla fine, non appesantiamo un po' tutto di troppo? E per quanto riguarda l'ispirazione, non ha forse ragione? Che la nostra morale ci ingabbia nello scrivere di tutto e di più, senza etica inutile almeno quando si fa arte?



Sono poi passata alla visione di un film. El topo. E' un western spirituale, anche troppo. Che Jodorowsky fosse trucido e che volesse spiegare in maniera quasi macraba (ma sempre psicomagica) un qualcosa  mi era chiaro già dal libro e qui non è da meno. Molto interessante è l'uso di tutta quella simbologia (capre, conigli, ecc) che danno qualcosa di più al western, ma resta una storia che non è una storia ma la necessità di tirare fuori dal basso di noi, dal nostro abisso molte cose, alcune belle e alcune brutte.






Se El topo era decisamente strano, questo non ha paragoni. E' pieno zeppo di simbolismo e di simboli, ma anche dei messaggi fin troppo chiari del punto in cui è arrivata la nostra società (già ai tempi della pellicola la diceva lunga). C'è dentro misticismo, ma anche alchimia. La ricerca della parte migliore di noi, che non è soltanto un film. Molte belle le parti dell'arrivo degli spagnoli, della storia traslata di Gesù (col manichino) riscritta in maniera moderna e la Passione in sé. Sembra quasi che il messaggio ultimo è  liberarsi di certe fedi, che sia Dio, il potere, la ricchezza e le manie. Bella anche la simbologia legata ai pianeti. Da rivederlo, a lungo termine.

    

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Altro passaggio è stato al fumetto. Avevo già letto i Tecnopadri e come in quella occasione un solo volume presentava soltanto un mondo completamente inimaginabile ai nostri occhi e che evidentemente solo Moebius poteva rendere ancora più stravagante. 
 Ad ogni modo la lettura è stata piacevole e oltre a mondi immaginari ha anche una storia solida e ben congeniata. Per ora la mia lettura dell'Incal finisce qui visto che, questi due volumi sono stati presi in biblioteca. Ne resta uno che aggiungerò a fine lettura  e che forse è la parte più interessante. Tutti gli studi preparatori che hanno permesso a uno e all'altro di creare questo mondo

domenica 2 settembre 2012

HUGO CABRET - M. Scorsese


Aveva sicuramente le pontenzialità per trasformarsi in un film steampunk, con tutti quegli orologi, i meccanismi e soprattutto l'automa, ma evidentemente Scorsese non avevo questo nei suoi progetti, anche perchè sarebbe diventato un po' di nicchia. In ogni caso, alcune cose le ho trovate forzate (che Méliès avesse potuto ideare un automa prima di non ricordo quale invenzione per esempio) ma tutto sommato un film, lento sì, ma piacevole ben scenografato. Intendo che Parigi ne esce bene, con il suo fascino e a George Méliès viene forse davvero restituito la paternità al cinema e al cinema del fantastico come meriterebbe. Chi non è rimasto affascinato da lui? Noi lettori di Jules Verne che sulla Luna ci siamo andati migliaia di volte? Un buon film quindi che sono contenta di aver visto.


lunedì 21 maggio 2012

LA LEGGENDA DEGLI UOMINI STRAORDINARI




Che dovessi per forza vederlo per poter fare un confronto con La Lega degli Straordinari Gentlemen è fuori di dubbio, ma che potessero tirarne fuori una schifezza colossale proprio non me l'aspettavo. Schifezza paragonata all'originale che sembra che tutto quello che c'è di bello l'abbiamo messo sotto i piedi. Ma poi che storia è quella che si è raccontata? Visto che molte cose sono state cambiate non sarebbe stato più giusto farne diventare due cose diverse? No, l'ho trovato fuoriviante. Della bellezza della cultura di Moore rimane poco e niente e poi a dire il vero, il fascino Steampunk del graphic novel è perso del tutto. Vabbè, ormai a questo punto del post è chiaro che non mi è piaciuto. Dorian Grey poi...  Tom Sawyer. Oddio.

martedì 15 maggio 2012

BEOWULF (2007)



Non è che impazzissi per vederlo! Era per lo più la mia prova del nove per vedere se mi ricordassi gli eventi. Naturalmente non è fedelissimo fedelissimo, diciamo anche che sono state aggiunte alcune piccole cose che l'hanno anche reso meno palloso e più contemporaneo ma soprattutto hanno fatto diventare Grendel una strafiga di strega che ovviamente non poteva che essere interpretata dalla Jolie. Il problema è ma la capacità seduttiva di Angelina Jolie non sarà un po' troppo moderna per collocarla così indietro nel tempo? Io credo che per quanto susciti la cedevolezza  (è un elemento importante per mettere la leggendo nel suoi continium di disastri) non sia proprio un canone di bellezza del tempo, perciò sono stata tutto il tempo a pensare a questa cosa, a quando sia credibile una cosa del genere. E' chiaro che il regista aveva bisogno di rendersi visibile e attirare spettatori (e questo è sicuramente il motivo per cui la scelta è ricaduta su di lei) come l'idea di mettere un'ammaliatrice è forzato  nella storia, ma era davvero così importante? Un'altra cosa che non capisco, più che altro non ne capisco il senso è l'effetto giochi da playstation che hanno voluto dare al film. Sembra finto, quindi perchè si voleva renderlo finto? Ad ogni modo, la leggenda me la sono ricordata e ora si penserà a qualcos'altro!

sabato 28 aprile 2012

IL PRIMO UOMO, 2012


Film a scatola chiusa che faccio scegliere ad altri. Del resto non mi sognerei mai di proporre un film nè a un gruppo, nè ad un altro con la risposta certa di non combinarne nulla. Così assecondo, ma visto che mi scelgo bene la compagnia, ci guadagno sempre. Come in questo caso. Opera incompiuta di Camus che si avvertiva senza conoscere poi tanto della sua vita quando ci abbia messo di suo e quanto amore avesse per la sua terra. Come fare a non capirlo? Impossibile. E poi il sud del mondo si somiglia un po' tutto ed io ho visto il mio. L'unico difetto una lunghezza che a tratti è soporifera ma un gran bel film. Con piacere poi ho rivisto Maya Sansa che  evidentemente se la cava benissimo sia in francese che in italiano.

domenica 26 febbraio 2012

EXALIBUR e DESTINY

Due film per fare prima. L'unico legame può essere la sua dimensione fantasy, anche se sono di tempi e di idee completamente diverse.


Exalibur è un modo semplice per avere le idee chiare su una storia secondo me abbastanza confusa e difficile da ricordare. Insomma mi ha dato una mano, soprattutto ora che c'è questa cosa fantasy di mezzo. In quanto al film, credo sia tra i più riusciti del tema. Il magico è dappertutto e fa sorridere come (ma probabilmente è così anche nell'originale di Thomas Malory "Mort d'Arthur") questo aspetto ( il magico si diceva) si fonda con incredibile leggerezza con i riti cristiani, del matrimonio per esempio. Ad ogni modo è un ottimo spunto mitico per costruire delle storie, per rendere pericoloso l'adulterio in maniera diversa. Per dare peso alle cose.



Un'altra storia, altri tempi, altro registra. Non si può certo paragonare, visto che si tratta anche di un film muto. Però. Sì, perchè c'è un però. Questa in fondo è letteratura a immagini, voglio dire che siamo lontani dal nostro concetto di cinema. Questi con poche trovate, con grande energia, con assenza di suono e di colori riuscono a produrre tanta suggestione in chi vede questa pellicola. E la storia, sì, la storia ha un che di eccezionale, in cui l'ineluttabile destino è lì, non può smuoverlo e ti dice anche perchè. Le storie nelle storie poi sono incredibili, quella cinese forse un po' troppo fantasiosa, ma che dire? A vederli oggi film così...!

sabato 18 febbraio 2012

CONAN IL BARBARO


Non pensavo. E come avrei potuto? Non sopporto Schwartznegger, a parte quando fa Terminator, che è l'unica parte che può fare (vista la sua scarsa umanità). Invece il film è stata davvero bello. Grande regia, grande cura nella scenografia, negli abiti, nella credibilità generale. Non è il mio genere, ma in questo caso non ne ho sofferto per nulla. Le due ore si film non pesano nemmeno, perchè il personaggio ci cattura così tanto che lo segui nell'evolversi della sua vita che è una bellezza. Cose da rilevare? Credenze nordiche (ad un certo punto arriva anche una valchiria...l'amata donna a salvarlo da morte certa, e a dir la verità è la seconda volta che lo salva!), anime dei morti, streghe, e quell'inquietante minaccia, sotto forma di setta che ancora mi fa pensare. Forse perchè la nuova serie dovrebbe averci a che fare.
Mi dà da pensare anche il ruolo femminile nella storia. E' vittima del nostro modo di vedere le donne, eppure questa è una guerriera, ma sempre una spalla, non protagonista. Ecco, cambiando questo, riuscendo ad essere lei la predestinata si potrà fare qualcosa di diverso. Nel fumetto e nella visione del mondo.

domenica 12 febbraio 2012

HAPPY FEET e L'ISOLA MISTERIOSA

Accostamento abbastanza improbabile di due film, ma entrambi presi dalla biblioteca dei ragazzi di Scandicci.


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Io e mia nipote l'abbiamo trovato noioso. Ci sarà pure un motivo, no? I buoni intenti c'erano tutti, il messaggio pure, ma evidentemente è qualcosa nella regia che ci ha fatto un po' annoiare. Mia nipote lo ha abbandonato molto prima di me. Strano, a noi le ambientazioni glaciali e i pinguini piacciono molto.



Differente è stato il giudizio per questo film. Io e lei siamo rimaste incollate allo schermo fino alla fine. Cosa vorrà dire? Che forse le vecchie pellicole (parliamo degli anni 60) non sono poi così tanto male per le giovani leve. E' proprio il "meraviglioso" di altri tempi che deve averci affascinato. Lo stupore con poco. Di questo film è bello tutto, a mio avviso. La capacità di sopravvivere in un ambiente ostile, gli animali giganti e la presenza finale del Nautilus e del Capitano Nemo finale che oltre a dare un senso a tutto, rendono anche fantascientico tutto il suo assetto. Bello davvero. Ah, certo è ispirato al libro di Jules Vernes, di cui però non ho mai avuto il piacere di leggere nemmeno un rigo. Sembrerebbe il continuo di Ventimila Leghe Sotti i Mari, e quello sì, l'ho letto. 


E ORA DOVE ANDIAMO?


Il primo commento a questo film è stato "troppo intelligente". Volevo dire che ci vuole una certa acutezza per costruire un film per molti tratti comico, su un dramma così presente e forte, con la leggerezza di una farfalla che poi è il punto di vista delle donna. Eppure sono le donne in questo film che non vogliono la guerra, sembra solo per l'istinto di non farla, eppure quelle coinvolte sono tutte vedove, con figli a carico e forse è il lutto che le fa parlare così. I loro mariti sono morti dei precedenti scontri e la guerra è quella tra cristiani e musulmani. Così in un piccolo paesino in cui le divergenze religiosi convivono pacificamente le donne le pensano tutte per mantenere questo equilibrio. Tutte tutte, abbastanza da strappare più di una risata. Ottimo film sulla convivenza religiosa. E poi, si sa, queste cose a me piacciono tantissimo.

LEGEND, un incubo



Questa roba non fa per me. La trama prevedibili, per niente entusiasmante; il senso di estraneità di quello che accade, un Tom Cruise, che detesto da molto tempo (poi ci sono pellicole in cui non ti accorgi che è lui, ma proprio quel sorriso ebete ti verrebbe voglia di toglierlo dalla faccia a furia di pugni!). Insomma, salverei qualche atmosfera, ma secondo me io ho proprio una idiosincrazia verso questo genere, tra troll, fate e guerrieri. Come farò, mi chiedo. Eppure c'è un grosso progetto in atto, che toccherà sempre a me gestire. Pensavo che l'erotico sarebbe stata la cosa più difficile, invece da qualche parte ho pure quello, ma il fantasy dove sarà?
Comunque Scott, con questi unicorni, ha un po' rotto! :D

domenica 29 gennaio 2012

RANCHO NOTORIUOS (o meglio "Il Mulino d'Oro")



Prima che mi dimentichi, perchè mi dimentico quello che vedo... Sarà che Scandicci dandomi tutta questa opportunità molteplice di migliorare le mie conoscenze cinematografiche va più veloce di me che ho poco tempo per scrivere e aggiornare il blog (ma poi trascorro ora a consolare amiche - e a farmi consolare alle volte - via chat su facebook).
Ad ogni modo, ho preso questo film perchè mi è capitato a tiro, ma naturalmente aveva un senso logico: cercavo qualcosa di Marlene Dietrich che non fosse L'Angelo Azzurro e Morocco (quest'ultimo film  mi ha affascinata moltissimo, creando un immaginario molto vivo in me) ed eccomi davanti ad un film western, forse non eccezionale, ma sicuramente di buona fattura (non credibile nel protagonista maschile... un cambiamento repentino del genere, mah) firmato Fritz Lang (voglio dire...) e con questa protagonista donna che onestamente non trovo affascinante affatto (secondo me non valorizzano la sua bellezza che è molto tetra e malinconia)  ma che invece secondo me rende molto bene nella parte. Del resto non sono sicuramente prima io a dirlo: questa donna emancipata, libera, che vive il rapporto amoroso (e parliamo di quello, lei non si concede a nessuno che non lo voglia lei) subordinato al desiderio maschile (prima pensa a sé e poi a lui), soprattutto un personaggio con i suoi valori (difende i fuori legge, ma ha una sua etica ben precisa) e che gestisce il patrimonio (suo) del Mulino d'Oro, questa tenuta con 43 cavalli. Il resto della storia è forse una storia qualsiasi da cui trarre ispirazione volendo. Certo è che non è vero che le donne non possano avere un ruolo determinante in un film western. Il finale? Degno di qualsiasi eroina.

sabato 28 gennaio 2012

ATMOFERA ZERO



In realtà non ho mai sentito parlare di questo film e per questo penso non sia entrato nella storia. Eppure non gli manca proprio niente per restare vivo nell'immaginario di uno spettatore. E anche di un appassionato di fantascienza. Il personaggio principale è fedele alla sua divisa fino all'ultimo, fino a sembrare uno stupido (tra l'altro in qualche battuta lo dice anche) ma il risultato non è di una stupidità generale ma di quella di un ribelle che crede nella giustizia, nell'onestà, nella difesa del singolo individuo contro la produttività e l'alienazione. Un personaggio che rassicura in un mondo di corrotti e il finale che tanto dicono non azzeccato perchè non è uno scontro con il Nemico, è invece secondo me quello giusto, perchè il Nemico, quello vero non si può combattere sulla Luna di Saturno, mentre si cerca di essersi salva la vita. Il protagonista sa di aver fatto il suo dovere fin dove poteva e poi si ricongiunge alla sua famiglia. L'abbandono della moglie è anche il motore che spinge il poliziotto ad agire poichè rimasto  nella completa solitudine. A me è piaciuto, piaiuto tanto! 

giovedì 26 gennaio 2012

INTERVISTA COL VAMPIRO


Non mi è piaciuto. Lo avevo visto qualche anno fa e l'avevo completamente cancellato dalla mia memoria. Ricordavo cose completamente diverse. Ripeto: non mi è piaciuto, ma non si può dire che sia stata una perdita di tempo. Tutt'altro. Devo ammettere che tutto il mito del vampiro moderno risiede in questa pellicola, da qui cio è hanno cominciato a banalizzarlo. Da qui forse parte il vegetarianesimo del vampiro, da qui alcuni cliché che ora diamo per scontato. Insopportabile Tom Cruise, ma forse questo in genere. Meglio gli altri due, ma qua c'è da dissanguarsi (ehm...) dalla bruttezza. La ragazzina odiosa, nemmeno riesco a piangere per la sua morte. E poi, strano questo bisessualismo-pederastia che vi serpeggia, ma se non altro fa capire che noi abbiamo troppe convenzioni. I vampiri, no. Ah, la violenza e il sangue sono eccessivi in questo film, io credo che con questo film, d'ora in avanti, i vampiri non sono più associati all'horror. Come faccio a dirlo? Beh, non mi spavento mai a vedere roba sui vampiri di oggi.

I SETTE SAMURAI - KUROSAWA


Credo che non commentarlo sia meglio per salvarmi la faccia nel dire qualche assurdità.
Questo è un MUST in tutto e per tutto ed è lontanissimo (per me) dai nostri canoni occidentali di fare regia. Indimenticabile.

lunedì 23 gennaio 2012

ANGELI E DEMONI e LA MASCHERA DI FERRO



Produzioni americane? Non saprei, certo è che hanno quel senso di pasticcio scarsamente storico che qualche dubbio te lo lasciano. Forse è la mancanza di classicità che scorre nelle nostre vene. Di Angeli e Demoni, non è colpa sua, è tratto da un libro americano, di un autore di successo che però almeno per noi italiani è lontano anni luce dai lavori alla Umberto Eco oppure Valerio Evangelisti, e la pellicola anche se un po' "scenica" tutto sommato godibile, con molto ritmo e pochi momenti lenti. Ciò permette una visione senza grosse riflessioni anche se alcune cose risultano previdibili e non proprio coerenti (ma non credo approfondirò quello che non mi torna leggendo il libro). tutto sommato godibile, quindi.
Per il secondo, La maschera di Ferro, beh, qualcosa di arrangiato, anche nella scenografia, si avverte. Ci prova quindi a restituirci il fascino di una Francia del Re Sole ma non sempre arriva. Però un buon film da vedere in compagnia. E poi il fascino dei moschiettieri di Dumas parla per sè anche in questa occasione. Naturalmente mi ha convinta a recuperare anche questa trilogia d'avventura famosa, ma per ora ce ne vorrà di tempo per completare le altre cose in programma da leggere.

THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW



Questo film mi ricorda Dylan Dog. Da qualche parte a casa sua doveva essere appeso questo poster. Quello che ricordo è di averlo iniziato ma che per qualche strana ragione non lo avevo terminato. Perciò, pur leggendo "horror "nel titolo ricordavo piuttosto un'ironia fulminante, un po' trasgressivo, ma di horror, quello che a me mette i brividi, abbastanza poco da poterlo vedere. Una pellicola tutta moderna, che sa un po' di proibizionismo inglese degli anni 80, ma per il resto tutto ancora credibile. E' naturalmente la degenerazione di Frankenstein, la possibilità di creare in laboratorio non certo un mostro ma un bellissimo macho, tutto per un...trans, tale almeno per buona parte del film. E' difficile capire la psicologia di queste "donne a metà", ma con un po' di sforzo ci si può anche arrivare ad avvicinarsi abbastanza, pensando che in fondo tutti vogliono una persona da amare e allora, il mostro di Frankenstein non è nient'altro che un legittimo desiderio di avere qualcuno accanto, poichè la vita da trans è dura e sperare di avere una persona vera (e non ipocrita) è una pia illusione.
A fine film si capisce che questo essere è arrivato da una galassia chiamata TRANSvilania (la Terra dei trans?) e che ha pure compiuto male la missione assegnatagli. Questo rimandare agli alieni non può e non deve essere un caso. Il trans è poco meno o poco più di un alieno e proviene da una galassia incompresa, che nessuno conosce. La solitudine profonda dell'esistenza umana è così chiaramente spiegata, solo che a fare delle scelte (è una scelta poi?) così drastiche tale solitudine è esplosiva e incontenibile, evidente, inevitabile. Siamo tutti un po' solo, ma molto di noi si fingono insieme.
Cosa abbia di horror questo film, lo lascio agli altri, a me ha fatto pensare questo ed è un cult movie principalmente per il suo modo dissacrante di vedere le cose, per l'abilità incredibile dell'attore principale, le idee nascoste che emergono sotto una strato di perfetta patinatura musicale.

lunedì 26 dicembre 2011

4 FILM DA BIBLIOTECA


Come sempre ultimamente, guardo film per approfondire conoscenze che mi serviranno poi per i fumetti. Casanova di Fellini è servito per Gabbia Dorata, il mio secondo volume. Credo di aver dato quello che mancava l'anno scorso, e di essermi divertita di più a fare rimandi storici e ambientazione affascinanti. Credo sia anche il primo film che ho visto di Fellini e ammetto che è riuscito a sublimare la sessualità (oggi ho letto su un articolo di Focus che questa malattia è chiamata ipersessualità e che chi ne è affetto è convinto di stare bene e non si vuole far curare!) dando eleganza estetica e usando danza e ritmo. Non mi ha annoiato per niente, non mi è sembrato nemmeno lungo. Forse mi hanno dato informazioni sbagliate su Fellini.





Di tutt'altro genere, piuttosto banale e storicamente non sempre molto attendibile, è questo "destino di un cavaliere", una bella storia che si prende la briga anche di coinvolgere Geoffrey Chauser (sì, proprio quello di Canterbury Tales!) e di divertirsi un po'. Le donne sicuramente sono quelle meno attendibili, figuriamoci se avevano tutta questa autonomia. In ogni caso, è un film che si potrebbe far vedere a dei ragazzi, coinvolti anche dalla musica piuttosto moderna che viene utilizzata e a cui in qualche modo si riesce ad edulcorare una parte di storia che evidentemente risulta piuttosto pallosa.
Punti a favore del film. L'attore protagonista che riesce a rendere credibile un personaggio forse non tanto credibile (e la cui bravura evidentemente volevano gli angeli tutta per sé...) e l'antagonista (che ricordavo nel film Dark City) molto ben calato nella parte.
Il resto? Come già detto, godibile, ma nulla più.




Non so bene cosa stessi cercando, sicuramente non un b-movie, né una delle tante pellicole del duo, Terence Hill e Bud Spencer. C'è sicuramente in giro, un film più attendibile all'opera di Salgari, credo interpretato dall'attore di Sandokan (Kabir Bebi ? qualcosa del genere!) ma a questo punto è meglio non averlo trovato, visto che sto cercando di finirlo (e chissà se mai ci riuscirò, ho anche rinnovato il prestito!). E dopo tutte queste parole, forse non è ancora abbastanza chiaro che il titolo che film non ha niente a che fare con il romanzo e che se mai è preso a prestito solo per attirare l'attenzione. Va anche detto che  non mi è dispiaciuto vederlo, perchè qualche idea me l'ha data.


Anche questo non c'entra niente con Salgari, se non altro perchè la produzione è americana e probabilmente non sanno nemmeno della sua esistenza. Però il film è un signor film, di quei film muti veramente ben fatti. Un assassinio, un figlio che vendica il padre, un piano formidabile, un traversimento, una principessa prigioniera, un innamoramento inaspettato, un tradimentto il riscatto del figlio, la possibilità di sposare la donna perchè tanto anche lui è di nobili origini, come si vede all'inizio del film. Questo sì che è un film di pirati, di nobiltà e di mare. E ne dice abbastanza di quel che mi serve!