lunedì 10 agosto 2009

LES CHORISTES (2004)

Per due volte sono incappata in lingua originale in questo film. E tutte e due le volte ho visto solo frammenti di una prima parte. Sapevo che sarebbe stato difficile, io ho facilmente l'occhio lucido con i bambini e la loro naturelezza nel fare le cose. Questo film, a parte la bellezza in sè, è un bel esempio di come si deve essere insegnanti. Capire qual è la situazzione in cui si finisce per isnegnare, il tipo di ragazzi, chi lo dirige, i colleghi. Capire di chi fidarsi, da chi pretendere collaborazione, da chi è importante tenersi alla larga. Bisogna saper coprire i propri alunni, perchè sono la cosa più importante e bisogna saperli punire ma far nascere sentimenti quali la gratitudine. Il lavoro è lungo ma ci vuole soltanto pazienza, dedizione. Poi inventiva e passione per la propria materia. S'impara prima se si è coinvolti, se ci si appassiona, se qualcuno crede nelle tue qualità. Se si sta giocando e imparando insieme.

Il film si chiude con la dedica a Violet che è la madre del bambini futuro musicista (direttore d'orchestra per la precisione) per cui il musicista fallito s'invaghisce come ogni comune uomo. Solo che la partitura è chiara, la scena prevedibile ma quanto mai tagliente e vera: il tuo compito è educare e la gratitudine ti può arrivare dai tuoi alunni, ma non dalla vita, quella è irriconoscente. Nonostante tu stia facendo la cosa più importante del mondo e per il mondo.

Consigliato ad ogni aspirante docente.

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