giovedì 19 luglio 2007

L'INSONNE e l'audiofumetto 15 (oppure 14)


L'Insonne è un fumetto grandioso. Io sono una fan sfegatata di Desdemona, come lo ero di Legs Weaver quando ho cominciato a leggere fumetti (quindi non li leggo dalla nascita). Ho scritto già diverse cose come reporter improvvisata per YATTAAA e quando posso lo diffondo a tutto spiano. L'ho prestato ad un sacco di gente, ho regalato alcuni numeri anche ai miei ex-alunni.

E' bello e piace. E' solo un po' sfortunato ma ormai lo sanno tutti e non ci bada più nessuno. Infondo le cose belle bisogna sudarle per averle. E non tutti gli editori sono gente onesta, ma nemmeno molto furba, a mio avviso. Non mi pronuncio sul futuro della testata, non dico nemmeno cosa mi aspetto che possa succedere, sono scaramantica e L'Insonne ha già i casini suoi. Voglio rivedere Desdemona in forma smagliante, ma che non ha chiuso occhio nemmeno stavolta e voglio rivedere Cronide perchè il bene ha due facce, proprio come il male e Cronide è il male alla ricerca di altro male, perchè il bene è difficile da sopportare.

L'Insonne è il primo fumetto su cui mi sono cimentata ad inventare soggetti, Giuseppe di Bernardo ha avuto la pazienza e la voglia di leggerli. A ripensarli oggi sono veramente brutti, ma tutti i suoi consigli e certe sue battute taglienti sono stati utilissimi.

Poi sono arrivati loro, gli audiofumetti. Mi aveva proposto da subito di scrivere qualcosa, ma io ero un po' incerta, perchè in quel periodo non avevo più lo spirito giusto per scrivere chilometri di righe, ma solo vignette, immagini, frammenti.

Poi è successo tutto ad un tratto, che ho riasquisito la parola: qualcosa mi si era mosso dentro e mi sono accorta di essere una torre di ricezione. Osservo il mondo e spesso mi pare anche di sentire tutto quello che pensa. Magari mi sbaglio, e se mi sbaglio, ho comunque fatto nascere una storia da qualcosa.

Il primo audiofumetto è stato importantissimo, ma in parte era una storia da acrobati. Si poteva cadere giù, perdendo subito l'equilibrio. Ha rimescolato tutto e portato all'ebolizione un mondo sommerso interiore, le cui bolle scoppiavano in aria dopo essere diventate preziose.

Sono successe tante cose dopo quell'audiofumetto, alcune belle, alcune splendide, altre un po' difficili da superare, ancora adesso. Da quell'audiofumetto dovevo decidere cosa fare, invece non c'ho neanche pensato. Tutto è avvenuto con naturalezza, quasi infantile. Va bene così.

Ora sono qua, con il secondo audiofumetto all'attivo. Ringraziare Giuseppe ancora, mi sembra quasi stupido. In realtà aspetto critiche, anche feroci, non importa, infondo questo è un gioco, e vale la pena giocarlo.

il blog di Desdy Metus

6 commenti:

Daniela Zac ha detto...

ANGELA V(ptv):
"(...)il tuo racconto, è scritto molto bene, complimenti! ma a me non piacciono molto le storie che finiscono male. E' vero, la vita ci fa spesso soffrire, ma almeno nella finzione sarebbe bello che tutti fossero felici e contenti. sarò forse banale nel dire questo, ma è così difficile essere felici su questa terra!!..."

MARIANNA T(pvt):

"Cara daniela ho ascoltato il radiodramma..
mi sono commossa fortemente.
Sei una persona veramente grande.
Ti voglio bene"

il tema dell'amore immaginario e il tema dello sradicamento delle proprie origini.

Unknown ha detto...

Dei tuoi scritti mi colpisce la tua capacità di fluidificarti e di entrare nei sentimenti degli altri e di ritrarli, come se fossi liquido che entra in una spugna e poi ne esce arricchito delle sue fibre.
Mi ha commosso molto il tuo coraggio e il tuo senso d'identità legato alla nostra terra, quando la maggior parte della gente che se ne va via di qua si lascia alle spalle le sue radici a volte camuffandole.
Sì, un pò mi ritrovo in questo racconto, anzi molto, e purtroppo soprattutto per l'amore.

fede ha detto...

ascoltato già da diversi giorni con molta attenzione.

Molto intrigante e affascinante, ma per poterne parlare con serenità forse dovrei riuscire a separare quello che è fiction da quello che non lo è. E non sono sicuro di saper tracciare con sicurezza quel confine.

Forse ti ho conosciuta troppo per poter giudicare con sufficiente distacco quello che scrivi :)

Daniela Zac ha detto...

ciao fede! Beh, non so se parli di quello ma non si tratta di un racconto autobiografico (forse tale solo in minima parte), ma della storia di quanti (o forse dovrei dire quante) ho avuto modo di conoscere e poi confrontarmi sull'argomento. Volevo anche un po' far sorridere (un sorriso amaro naturalmente) e non so cosa ne è veramente venuto fuori. Nel racconto non lo dico, ma il paesino è Albano di Lucania. Noi invece abbiamo visitato Pietrapertosa e Castelmezzano, che sono all'interno delle Dolomiti Lucane:-)

Anonimo ha detto...

Brava Daniela, in bocca al lupo per tutte le altre tue produzioni fumettistiche!

Daniela Zac ha detto...

Oi, Giuseppe! Benvenuto nel blog :-) Grazie (ancora!) e crepi il lupo!!