venerdì 21 gennaio 2011

IL VIAGGIATORE DEL TEMPO (Ray Bradbury, 1988)


Si sa che io non amo i racconti o meglio i libri che raccolgono racconti e questo perchè non si fa in tempo ad entrare in una dimensione che subito si finisce per uscirne. E' naturalmente una presa di posizione, non è necessariamente la realtà. Per Bardbury infatti la faccenda è diversa, ma probabilmente non solo per lui. Intanto ho letto il suo libro più famoso, ho visto il film e poi mi sono avvicinata a Cronache Marziane di cui serbo un bel ricordo, forse per questo è stato facile avvicinarmi anche a questo libro, scelto tra l'altro in un momento in cui non sapevo cosa leggere o dovevo rimpire un vuoto prima di cominciare un altro molto più complesso sul piano della riflessione (filosofia indiana vedica per capirci!). Il libro "vedico" è naturalmente ancora lontano dall'essere completato e questo lo finisco un mese dopo averlo cominciato. Ma è stato un mese intenso: adesso ho un rifugio tutto mio.

Ad ogni modo questo è un libro che raccoglie storie di fantascienza (poche) e molto storie sospese tra la realtà e l'immaginazione. Quelle di fantascienza, soprattutto "Il Convettore di Toynbee", molto belle; le altre potrei citare "Una notte nella tua vita"che potrebbe rendere l'idea della bellezza di alcune storie, di una saggezza psicologica sottile e quant'altro. Lo consiglierei, ma non in un momento in cui state traslocando casa o avete incombenze altrettanto importanti!

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