giovedì 26 agosto 2010

DRACULA CHA CHA CHA (Kim Newman, 1998)


Era rimasto tra i libri da leggere a lungo. Le poche volte che avevo provato a leggerlo, mi sembrava stupido, ma non ero andata più avanti di tre pagine, anche meno. L'idea di un mondo popolato da due razze (caldi e vampiri) non mi sembrava granchè invece, questa è stata l'estate giusta per leggerlo. Premetto che mancano tre o quattro pagine alla fine, ma difficilmente possa trovarci qualcosa, poichè il grosso dello cose da svelare è stato già fatto.
L'ucronìa di questo libro è una genialata pazzesca, ma sono anche sicura che i primi due episodi della saga "Anno Dracula" in realtà non potrebbero colpirmi quanto questo. Perchè Per il periodo storico in cui è ambientato e perchè sembra di vivere dentro un film targato anni '50, da "Dolce Vita". Ho imparato così tante cose da questo libro di quel periodo che probabilmente non riesco nemmeno ad accorgermene. Le citazioni sono continue e ricchissime, la sensazione di vivere quel periodo è di una forza incredibile. Sfiderei chiunque a non volersi ritrovare a Roma, nei panni di una vampira (o di tre), di quella un po' sfigata, ma pur sempre con sentimenti e pazzie oscillanti abbastanza da idenfiticarsi. Il giallo diventa un pretesto per parlare di tutt'altro. Difatti la forza indicibile delle Tre Madri, non viene spiegata e resta così un po' sospesa. In ogni caso questo libro mi ha fornito così tante riflessioni vampiresche (sì, anche queste naturalmente) che lo userò sicuramente anche come manuale (ho sottolineato con un evidenziatore le parti secondo me più utili a questo scopo). Le tre vampiri innamorate di Charles che viene descritto anche poco, se non con gli occhi di queste donne ed è talmente forte questa immagine di quest'uomo anziano, ma fortissimo, che non spaventa il ritrovarsi un po' gerontofile (evvabbè che le vampire sono più anziane di lui, ma il nocciolo della questione è che lui ha l'aspetto di un vecchio). L'apparizione di Dracula poi ha fatto il resto (per chi letto il libro sa di cosa parlo esattamente), tanto temuto che poi... Nessuno è perfetto, nemmeno Dracula. Ad ogni modo questo è il primo libro ucronico che mi ha stuzzicato comicamente la fantasia di "come potrebbe essere".

Naturalmente, per scoprire certe citazioni, ho ritrovato "Tempi duri per i Vampiri" in cui si può ascoltare anche l'hit del momento, tormentone più volte citato nel libro e che dà poi infine il titolo all'opera.

Che dire? Addirittura lo rileggerei, se non fosse che il thriller non regge l'aspettativa. Almeno non a tre pagine dalla fine!

p.s. da non dimentica la lucidità con cui descrive la situazione italiana, dalla criminalità organizzata alla Chiesa!

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