Il libro mi è stato prestato da Giulietta. Fosse anche stato illeggibile, lo avrei letto comunque. Forse Ammaniti non mi piace (scorrevolezza e una certa ricchezza della scrittura a parte) oppure il libro non è granchè. Cosa posso dire. Le due linee narrative alla fine non si incontrano mai, se non alla festa-apocalisse. I personaggi sono ben caratterizzati, ma anche abbastanza antipatici. Non tutti, qualcuno si può anche salvare. Salvare dalla catastrofe. Mantos alla fine, non fa così tanta pena? Chi è che non si è mai sentiti magari come lui? Alcune ingenuità (Larita se è vegerataria in vige, non potrebbe mai fare una battuta del genere sulla bistecchina) e poi diciamo, sì, diciamolo, lo scrittore è antipaticissimo! Però sono contenta di una cosa, di averlo letto comunque. Almeno ho ben presente un prototipo di uomo veramente stupido da dover imitare quando colleghe, amiche, amanti (di altre!) mi dicono che gli uomini sono veramente limitati. La descrizione di quest'uomo ne è un esempio. Sono contenta per Larita, si è evitata uno stupido stronzo. Non ultima la scena in cui sottrae 40 gb ad un autore morto, per camparsi poi lui sopra. Ma dai, che coraggio! Rivoltanti le scene di sesso, ma questo sì sa, non è il mio forte in genere!
Mi chiedo quanto di questo personaggio faccia parte dell'autore. Quanto di quello che ha osservato.
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