E' una calda estate questa. Silenziosa come tutte le altre e come tutte le altre dimenticate. Gli unici stimoli sono guardare gli altri riuscire negli intenti più spericolati e vederli vittoriosi. Mi chiedo quand'è che tocca a me. Forse mi manca la spericolatezza, l'incoscienza, l'irrazionalità. Nessuno può sapere di cosa hai bisogno davvero. Nemmeno tu. E' il destino, ancora.
Mi arrendo, aspetterò che passino almeno questi giorni morti e fingerò di non sapere che questa sospensione è uguale, forse minore alla mancanza.
Nessun commento:
Posta un commento