domenica 1 luglio 2007

LE AUTRICI E LA SF

A mio discapito sono molto ma molto lenta a leggere. Vale anche per quando scrivo. Me ne sono comunque fatta una ragione e tento di accontentarmi di quel che posso fare, cercando di non viverci proprio male, alla fin fine.

Per pura casualità delle autrici che elenco non ho letto sicuramente le opere fondamentali, dalle quali il mio giudizio potrebbe essere più preciso, ma come spesso mi capita acquisto libri durante i miei viaggi e prendo un po’ quel che capita, facendomi suggerire da poche intuizioni.

Ursula Le Guin
(il mondo di Roccanon, ed. Nord).

La lettura di questo libro risale all’anno scorso. Durante tutta la lettura mi chiedevo dove fosse finita la fantascienza, e invece alla fine c’è ed è ben amalgamata con l’ambientazione fantasy. La scrittura è piacevole ed è un libro che è rimasto nel mio immaginario. Il protagonista alla fine è un antropologo e già questo mi mette nella condizione di comprendere le sue ragioni. Non so come siano gli altri libri, ma letto questo la curiosità di leggere gli altri c’è. Il finale veramente bello, tra l’altro, mi ha fatto dimenticare che da una autrice mi aspetto dei personaggi femminili ben caratterizzati, ma in tutto il libro ce n’è soltanto uno che non compare nemmeno spesso. Lascerebbe il dubbio sul perché la scelta di un protagonista uomo e non donna in cui identificarsi meglio. Eppure certe volte faccio la stessa riflessione, forse per certi versi è più facile.

Nancy Kress
(Non Umani, Urania)

Nonostante la recente passione per la fantascienza, ho cominciato a comprare Urania forse solo da un paio di mesi. Essendo così “vagabonda” ormai, e non avendo un posto sicuro dove custodire i miei acquisti (se c’è qualcosa di cui sono gelosa, sono proprio i libri ed i fumetti) mi viene lo sconforto. Non ricordo se è stato il primo libro targato Urania, ma sicuramente il primo libro che mi è piaciuto. La scrittura è fluida e accattivante e poi il punto di vista femminile (quello che ho scarsamente trovato in Le Guin) è ben centrato. Tutto il libro è costellato di nascite, donne incinte e della riflessione del ruolo di madri. Poteva pensarci anche un uomo, certo, ma con tutta questa spontaneità, non ne sono certa.

Lois McMaster Bujold
(L’apprendista ammiraglio, ed Nord.)

La storia scorre bene ma per lo stesso motivo sembra di leggere un romanzo harmony. So per certo che questo libro non ha vinto nulla, eppure l’autrice ha qualche premio Hugo da qualche parte. Non posso dire niente di male di lei, ma ho faticato a finirlo perché mi è parso troppo “facile”: un po’ un assurdo, ma infondo ognuno cerca quel che preferisce in un libro, anche la complessità delle frasi. Tra l’altro si ha la netta sensazione che avendo scritto cicli su cicli quel che ci racconta è inserito dentro un flusso di eventi che forse presi singolarmente non sono poi così importanti, o se vogliamo, così ben definiti. Il protagonista, anche questo maschio, vive momenti diversi della sua vita. La storia comincia con una sconfitta e finisce in tutt’altro luogo. La parte centrale invece sembra avere una certa unità, è davvero la sua disavventura nel cercare di diventare ammiraglio.
La caratterizzazione del personaggio all’inizio comunica un po’ di incertezza al lettore, invece poi Miles diventa simpatico, anche se non riesce proprio a levarsi di dosso la sua condizione di sfigato.
Le donne? Ne compaiono tre, anche quattro. Una nonna, che ha tutto delle nonne, una mercenaria (mi pare di capire) a fine episodio che è messa lì un po’ appiccicata (evidentemente se ne parlerà nel seguito), una Elena e un’altra Elena, una figlia “traslata” dell’altra (non ci capisce bene come sia potuto accadere, ma pare che ci sia stata svendita di embrioni…eppure lascia intendere – e anche di più – che ci sia stata una violenza da parte del padre, un certo spietatissimo Bothari, l’unica figura su cui non si può ridere). Elena Visconti (la madre) è un personaggio duro, anche troppo, mentre Elena Bothari, la figlia, è un personaggio potenzialmente molto bello che però secondo me ha preso poche pagine, nonostante sia sempre nei pensieri di Miles.

In previsione c’era “Contro ogni nemico” di Elisabeth Moon, ma un confronto via mail con Vincenzo Oliva mi ha decisamente scoraggiato. Pare che di questa autrice sia impedibile solo un libro ("la velocità del buio") che naturalmente comprerò appena mi imbatto in una libreria degna di questo nome e che sappia cosa sia la fantascienza!

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