venerdì 12 giugno 2009
AI CONFINI DEL TEMPO
Ho ripreso a leggere. A leggere fumetti, ancora e però. Nel senso che leggere un libro, qualunque cosa si voglia dire, è più impegnativo perchè le immagini mentali te le devi fare tu e non sempre ti riescono al meglio.
Comunque un passo importante si è fatto, cioè leggere qualcosa. Però non vedo più tanti film, almeno non quando non ne avevo il tempo. Ora che ne ho avuto non ho ripreso il ritmo di una volta. Mi sono lasciata consigliare qualche film, questo sì.
Sto facendo delle belle letture, cioè sono immersa totalmente nel mondo immaginario che mi propongono. La Lega degli Straordinari Gentlemen ne è stato un esempio lampante, ora ho letto un episodio di Dylan Dog del grande Sclavi nella grande raccolta in edicola. Forse una delle migliori pensate fatte dalla Bonelli negli ultimi tempi. Tanto di sperare di ripetere con la grande ristampa di Nathan Never, che prenderò ad occhi chiusi, primo perchè mi piace il formato e l'uscita bimestrale e poi troverai più facile avere così tutti i numeri sottocchio, meglio disposti in una libreria, che ha anche libri, non solo fumetti.
Il titolo di questo episodio di Dylan Dog è Ai confini del tempo, scritto dicevo da Tiziano Scalvi. La storia scorre benissimo e gli stereotipi ci sono tutti o quasi. Ed è anche un'idea semplice ma per questo molto efficace, mista poi a elementi della Yazuka con divagazioni italo gangster e una caratterizzazione di tutti i personaggi al top. Si può dire che ciò che già c'era si intuisce è ormai consolidato e usato con maestria unica (prendi HG Wells "anzicheno") e quello che è nuovo, il gangster appunto d'origine italiana con inflessioni dialettiali napoletane una più azzeccata dell'altro, si muove senza problemi e accattiva che non se ne ha il tempo di accorgersene. In un modello che non offende, ma caratterizza.
A metà albo si capisce che manca qualcosa, manca la solita donna di turno. Però la verità è una e una soltanto: Dylan Dog si innamora tutte le volte e finge a se stesso che non sia così importante, ma in realtà sa che fa un male cane. Poi passa, ma il durante l'è dura. Allora forse così capiamo il resto, il sottaciuto, la sensibilità di chi scrive, di un vero artista. Comunque stavolta è toccata ad una giapponesina, già promessa sposa dalla nascita ad un pezzo grosso della Yazuka. L'amore di Dylan Dog è sempre complicato, complesso, e, diciamolo, impossibile. Penso ad uno dei primissimi episodi in cui DyD si innamora di una prostituta ed è corriposto, non può funzionare. Non ci avevo mai pensato, nemmeno questa volta. Non so come abbia fatto Sclavi ma riesce a rendere l'amore sempre impossibile, senza finire nelle iperboli in cui io costruisco le medesime cose. Nel fumetto e nella vita privata. Appunto. A lui non succedono casi di possessione. Ma potrebbe essere una buona idea.
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