Una sensibilità così alta si paga. Certe volte avrei voluta barattarla, e volentieri, con l'indifferenza, il sano egoismo degli altri, l'incapacità di prevedere un futuro che io vedo sempre così imminente.
Ho fatto due conti in tasca ed ho visto cosa mi è rimasto. I miei libri, i miei fumetti, diversi dvd, il creare e lo scrivere, la fantascienza, il mio portatile e le mie speranze. Le prime per l'evasione dalla realtà, l'ultima per il prossimo futuro. Se c'è una piega evidente del mio karma è il mondo degli affetti, basta così poco a distruggere una metropoli.
Io sono una corrente, non un vulcano. Le idee sono sopra la mia testa, come in un oceano a forza centrifuga e centripeda, in alternanza. Può darsi che la mia sensibilità sia quella di un'artista, le cui piccole cose sono riflessioni di altre, di mondi più vasti, o almeno diversi.
Convivere con tutto questo forse non è facile per un essere umano qualunque, ma è lo scotto da pagare ed è una missione umana, forse non da tutti e per tutti. Altri devono fare altro, le cose più normali: questo mondo deve andare avanti.
Non so cosa avremo in cambio, noialtri se non questo continuo dolore di sottofondo. Ma è qualcuno più in alto a chiedercelo, noi eseguiamo, col cuore e il fegato in mano.
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